Scambio giovani, ultimo anno per la pandemia Covid

Lo scambio giovani di quest’anno, curato da Rosario Mastrototaro sarà l’ultimo di una lunga serie, perché verrà sospeso a causa della pandemia di coronavirus.
Ricordiamo i benefici: Gli studenti dello scambio sprigionano il loro vero potenziale per sviluppare doti di leadership che durano una vita; Imparano una nuova lingua e cultura; Allacciano amicizie durature con altri giovani di tutto il mondo; Diventano cittadini del mondo.

Gli scambi a lungo termine durano un intero anno accademico e gli studenti frequentano le scuole del posto e vivono con più famiglie ospitanti.

Gli scambi a breve termine possono durare alcuni giorni fino a tre mesi e assumono spesso la forma di campi-studio, tour o soggiorni durante i periodi delle vacanze scolastiche.
Ecco la testimonianza delle gemelle Azzollini: L’esperienza dello scambio giovani del Rotary Club di due gemelle molfettesi Rossana e Luisa Azzollini pubblicata sulla rivista mensile “Quindici”

Perché proprio il Sud Africa? Perché tutti, almeno una volta nella vita, si meritano di provare emozioni pure.
Ecco perché noi abbiamo deciso di intraprendere questa avventura. Ruolo di rilevante importanza in questa esperienza è stato sicuramente ricoperto dal Rotary Club di Molfetta, che ha permesso di trasformare i nostri sogni in realtà imminente.
Il Rotary è un’associazione che, oltre a promuovere la pace ed il bene comune, organizza anche il cosiddetto “Scambio giovani”, che si occupa appunto di scambi interculturali tra ragazzi.
S

iamo partite il 19 giugno 2019 da Bari per Johannesburg, dando il via ad un’esperienza che sicuramente ha segnato profondamente le nostre vite.
Felicità, paura, tristezza, spensieratezza vivono tutte in un grande Paese multietnico, che ti accoglie come se ti stesse aspettando da sempre.
La semplicità delle persone, la povertà che ne attanaglia gli animi, i sorrisi, provati dalla fame, dalla fatica, da caldo, dalla paura della morte. D’altra parte però, la ricchezza della natura, dei paesaggi, di quel tramonto rosso fuoco, degli animali che scorrazzano liberi per le strade, ma soprattutto, la ricchezza culturale e morale che l’Africa ti dà, sono indimenticabili.
Abbiamo scelto l’Africa perché ti apre la mente, ti fa conoscere il vero significato della parola “razzismo”, perché spesso sei costretto a provarlo sulla tua pelle.
Ti fa conoscere cosa significa “condivisione”: quando non basta un pasto, quando non bastano i soldi, quando hai qualche vestito in più, è sempre meglio donarlo a qualcuno a cui vuoi bene. Ti fa conoscere cosa significa vivere in una società fortemente provata dalle ripercussioni storiche che l’Apartheid ha causato.
Tuttavia, l’Africa, ti fa conoscere anche paesaggi mozzafiato, animali mai visti prima, l’emozione, mista alla paura di accarezzare e giocare con un leone per la prima volta.
E, pur così lontane da casa, non ci siamo mai sentite sole o smarrite e tutto è andato come doveva andare.
Il 29 luglio, a malincuore, abbiamo dovuto lasciare quella terra così affascinante per tornare a casa.
Ci portiamo dietro tante, troppe cose: il safari, le amicizie, l’oceano, le spiagge mozzafiato, i tramonti, la crescita personale ma, soprattutto, una prorompente voglia di ritornarci. Il cosiddetto “mal d’Africa”.