Tradizionale passaggio del martelletto fra il presidente uscente del Rotary Club di Molfetta, dott. Riccardo Montepulciano e il subentrante ammiraglio Michele de Pinto.
Alla cerimonia dello scambio delle consegne Montepulciano, ha messo in evidenza che il suo obiettivo principale è stato quello di realizzare l’affiatamento fra i soci, a renderli più attivi nel Club, coinvolgendo coloro che hanno dato la disponibilità a progettare e realizzare iniziative e progetti.
Purtroppo cause di forza maggiore hanno impedito al Club di Molfetta di realizzare due service di portata internazionale: uno a Beirut per la realizzazione di un laboratorio di fabbricazione di protesi peri bisognosi e i bambini feriti in guerra e l’altro che riguardava la fornitura di letti in un ospedale dell’Africa centrale. Purtroppo due fattori esterni hanno impedito la realizzazione di questi obiettivi: uno il costo molto elevato del progetto e l’altro l’insorgere di eventi di guerra che ne hanno reso impossibile la realizzazione.
Ecco perché l’impegno del presidente Montepulciano è stato indirizzato al territorio con il Premio Rotary scuola, premiando con borse di studio i 12 migliori alunni degli istituti di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi e Ruvo. Non è mancato il sostegno economico annuale al Social Market solidale, mentre in occasione della giornata mondiale contro la poliomielite il Rotary con il suo club giovanile Rotaract si è adoperato per la raccolta fondi.
«Abbiamo pensato ai giovani e alla loro formazione quest’anno e nata una iniziativa del distretto denominata “Rotary to your job”, consistente nel far partecipare un nostro giovane laureato ad una settimana full immersion con illustri tutor presso svariate aziende del territorio del distretto 2120. Noi abbiamo destinato a tale iniziativa Marco Antonio Facchini, figlio tra l’altro di un amico e amica del nostro club.
Per lo scambio giovani che consiste nello scambio culturale che avviene tra paesi nel mondo che ospitano a turno giovani nelle loro famiglie, quest’anno il nostro club ha sponsorizzato un giovane di Giovinazzo Jacopo Venneri che dal 27/06/2024 è partito negli Stati Uniti dove rimarrà per un mese ricambiando poi la visita e l’ospitalità al giovane di cui è stato ospite.
Infine il service che sicuramente darà più visibilità al club: la sistemazione dell’area antistante la stele presso Piazza Paul Harris in Molfetta, progetto approvato e lavori iniziati a breve la inaugurazione (costo euro 3.000). A questo proposito un grazie immenso a mio figlio Angelo Edoardo che con la sua Impresa edile sta realizzando i lavori».
Il nuovo presidente ammiraglio Michele de Pinto ha ricordato che «i valori fondanti del nostro Club ci chiamano anche quest’anno a cogliere un’opportunità importante: essere promotori ed artefici del cambiamento. In una società in continuo divenire, caratterizzata dall’affermazione dell’individualismo e dalla supremazia dell’interesse personale come valori prioritari, NOI Rotariani siamo chiamati a “fare la differenza”. Impegnandoci per il cambiamento e la solidarietà, attraverso concrete azioni, potremmo accogliere l’altro ed offrirgli opportunità migliori per la sua e per la nostra vita. Potremmo così realizzare quel “cambiamento che vorremmo vedere nel mondo”, per citare il Mahatma Gandhi, condividendo ed affrontando i problemi insieme per un futuro di Pace.
Credo fermamente che il modo migliore per guardare al futuro sia la fiducia nelle nuove generazioni, puntando a renderle sempre più partecipi e protagoniste attive. Per questi motivi è in particolare ai membri del RotarAct, che rivolgo il mio vivo apprezzamento per l’apertura e la disponibilità dimostrata verso nuove e costruttive collaborazioni.
Ritengo perciò vitale stimolare e valorizzare il lavoro di gruppo, che risulta vincente allorquando la partecipazione è plurima e gli impegni razionalmente ripartiti. Un’immagine di efficienza e compattezza non può che giovare al sentimento esterno di autorevolezza e prestigio del Club.
La diversità di culture, d’esperienze e professionalità di ogni Socio, non può che essere una ricchezza e potrà contribuire alla soluzione di impasse e problemi, laddove dovessero profilarsi all’orizzonte.
É la Squadra - anzi per dirla da marinaio è l’Equipaggio - che vince, ponendosi al di sopra di ogni sterile ed infruttuoso individualismo!
Per Aristotele essa “è un’anima unica” (Unus amicorum animus)!
Sarò altresì riconoscente di ricevere consigli e critiche costruttive, perché so per certo che solo dalla chiarezza dei rapporti e dalla trasparenza dei comportamenti si possono conseguire gli obiettivi prefigurati.
In altri termini auspico per noi tutti di rimanere ancorati al più classico paradigma rotariano ed ai suoi cardini strutturali: etica, differenze, spirito di servizio, amicizia ed ovviamente una sana e flessibile leadership, non più strettamente gerarchica, ma capace di modellarsi al variare degli eventi.
Dobbiamo anticipare in qualche modo il futuro, dobbiamo “ideare” nel senso etimologico del termine – vedere – avendo sempre come obiettivo l’attenzione alle problematiche quotidiane e tangibili che coinvolgono le persone intorno a noi».
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