“Accogliere per condividere in amicizia”, il motto di Felice de Sanctis nuovo presidente del Rotary

Cosa vogliamo fare del nostro tempo? Vogliamo cambiare continuamente le corde del nostro strumento o cantare la canzone con questo strumento?”.
Le parole del filosofo indiano Tagore rispecchiano perfettamente il modus operandi del Rotary: poche parole e subito all’opera con un impegno encomiabile che da ben quarantanove anni contraddistingue l’attività del Rotary Club a Molfetta.

La cerimonia del passaggio di martelletto (a Palato Bistrot nuova sede del Club) tra il presidente uscente del Rotary di Molfetta (che comprende anche Giovinazzo, Terlizzi e Ruvo) e il nuovo presidente anno 2021-2022 (al quale hanno partecipato autorità civili e militari fra cui il comandante della Polizia locale ten. col. Cosimo Aloia), è, come affermato dai protagonisti della serata, una cerimonia Felice, dai nomi del presidente uscente dott. Spadavecchia e del dott. de Sanctis che raccoglie il testimone di una gestione oculata, improntata al volontariato fattivo, perseguito con le difficoltà dovute al lockdown ma che ha prodotto il raggiungimento di obiettivi come il dono di ausili informatici ad alunni bisognosi per seguire le lezioni in DAD, la promozione della donazione del cordone ombelicale e del midollo osseo, tanto per citare solo alcuni.

La conferma di questo comune pensiero viene dal sindaco Tommaso Minervini, che ha attraversato, dichiara, diverse stagioni del Rotary. Il sindaco conferma che, la nostra città, ha ricevuto risultati tangibili della solidarietà rotariana, iniziative di quelli che definisce corpi intermedi che si mettono accanto a chi non riesce ad avvicinarsi allo Stato.

Don Raffaele Tatulli in rappresentanza del Vescovo mons. Domenico Cornacchia conferma l’assoluta sinergia rotariana di forze che producono i risultati concreti e che sono frutto di quelle affinità elettive che traducono i concetti teorici in buone pratiche. Il dott. Felice de Sanctis, ammette con orgoglio, l’esistenza di un rapporto forte, di intese, di energia portata dal Rotaract, giovani propositivi e concreti stretti in un feeling collaborativo con coloro che rimangono pietre miliari, testimoni indimenticabili della sezione Rotary di Molfetta.
Ed il pensiero va al dott. Luigi Palombella la cui presenza si avverte ed è rappresentata dalla signora Anna Palombella, sua compagna di vita e instancabile operatrice di beneficenza, investita dal Rotary di Molfetta dell’ufficialità della nomina a socio onorario. La generosità ed il senso della solidarietà sono del DNA dei membri del Rotary, e lo dimostra il senso del genuino stupore dei membri cui sono andate le onorificenze Paul Harris al presidente 2019-2020 Gildo Gramegna, al tesoriere uscente Giulio Pisani e al presidente della Croce Rossa di Molfetta Gianni Spagnoletta, alla presenza degli assistenti del governatore Mino Dell’Orco e Costantino Fuiano e del segretario dell’anno 2021-2022 Vito Valente.

E lo stupore e l’emozione caratterizzano il passaggio di martelletto tra il dott. Felice Spadavecchia ed il dott. Felice de Sanctis alla guida del 49° anno del Rotary di Molfetta. E l’ufficialità del momento è superata dalla semplicità dei discorsi dei due presidenti, accomunati dal pensiero del fondatore Paul Harris: “Il Rotary non può fermarsi perché il mondo cambia. Noi dobbiamo cambiare con lui”.
Il Dott. de Sanctis è chiaro: occorre accogliere per condividere in amicizia, il suo motto. E non a caso usa le parole di “Combattente” di Fiorella Mannoia: “chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso”, e non bisogna perdere quella rabbia verso un’umanità ostentata che però lascia indifferenti di fronte al corpo di un bambino su una spiaggia, morto nel disperato tentativo di raggiungere la terra promessa.
Il dott. de Sanctis chiarisce subito: “Punterò ad una conferenza in meno a favore di maggiori eventi di convivialità e amicizia”. Questo, continua, è e continuerà ad essere la forza del club, l’unione, la squadra, perché, come asserisce Papa Francesco, nessuno si salva da solo. “Avrò bisogno di ognuno di voi, e mi piace farvi sapere che ognuno di voi è indispensabile. Mi sono sentito solo dopo la scomparsa di Luigi Palombella, ma ho raccolto il suo insegnamento per essere degno di indossare il Collare, simbolo del Rotary ma anche eredità impegnativa verso nuove sfide di solidarietà. Penso ad un service in Albania e altre azioni affinché si senta sempre meno il rumore del male e sempre di più il silenzio del bene”.
E non c’è bisogno di aggiungere altro se non il principio di J.F. Kennedy: “Non chiederti cosa potrebbe fare lo Stato per te ma chiediti cosa puoi fare tu per lo Stato”. Parafrasando questo motto si potrebbe dire - ha concluso Felice de Sanctis - "Non chiederti cosa può fare il Rotary per te (tanto), ma cosa puoi fare tu per il Rotary".
Dalle parole ai fatti, per il Rotary è il modus operandi.
Beatrice Trogu (articolo pubblicato sulla rivista mensile "Quindici" e sul quotidiano "Quindici on line")








